CHI SIAMO

La nostra Storia

La realtà "Nefesh" nasce grazie alla volontà del suo fondatore Don Lanfranco Lumetti, parroco di San Faustino di Rubiera, di aiutare i disagiati e gli emarginati.


  • 10.02.1978Nasce la realtà "Nefesh"

    La prima struttura voluta e creata da Don Lumetti fu la "Casa della Carità" con lo scopo di accogliere tutte le persone in stato di disagio ed emarginazione: tossicodipendenza, alcolismo, malattia mentale, carcere, problematiche sociali come solitudine, isolamento, emergenza abitativa e disoccupazione.
  • 12.05.1982Nefesh diventa Onlus

    La realtà Nefesh si trasforma diventando L' Associazione Nefesh Onlus
  • 21.02.2000Nefesh Soc. Coop. Sociale

    Viene costituita La Nefesh soc.coop.sociale, subentrata tramite la cessione di ramo d’azienda alla preesistente Associazione Nefesh Onlus.
  • 16.10.2000Accreditamento Regionale

    La “Casa della Carità” ottiene l’Accreditamento Regionale e diventa una struttura di accoglienza Socio-Sanitaria per il trattamento delle dipendenze patologiche.
  • 2015Salute Mentale

    La cooperativa estende i suoi servizi e apre appartamenti protetti dedicati agli utenti inviati dai Centri di Salute Mentale.
  • 2016Servizi Sociali

    Nefesh completa il ventaglio dei servizi rivolti al disagio adulto iniziando collaborazioni con i Servizi Sociali (interventi educativi domiciliari e abitare supportato).
  • 2020Nasce la Start Up

    Nasce una vera e propria “start up”, ovvero i progetti di Pedagogia nel Bosco per bambini.

Ci teniamo a sottolineare che tutte le nostre aree di intervento (Dipendenze patologiche, Salute Mentale, Disagio Sociale, attività per minori) hanno un comune denominatore: siamo educatori, ci sentiamo educatori, crediamo nell’importanza dell’affiancare e accompagnare in un percorso di crescita tutte le persone che ci vengono affidate e che si affidano a noi.

Significato della parola "Nefesh"


Alla parola "Nefesh" sono attribuiti vari significati, simili e interconnessi: per la tradizione Ebraica significa letteralmente "creatura che respira" (tradotta anche come "gola, bocca, respiro") e può essere assimilabile all'essere umano stesso, alla persona in qualità di creatura vivente, alla corporeità viva. "Nefesh" appare come sinonimo esatto di “vita”, e spesso figura come il perfetto contrario di “morte". Questo vocabolo verrà anche utilizzato per identificare l’«io» della persona, la sua stessa esistenza. In questa accezione possiamo dire che la persona non ha nefesh, ma che essa è nefesh e vive come tale. In greco, "Nefesh" (tradotta anche come "psyché") è la forza vitale (alito di vita) che anima il corpo e si mostra nella respirazione degli animali e degli umani; è il "soffio vitale” che anima il corpo fisico. Il significato generalmente attribuito alla parola “anima” non deriva dalla Bibbia ma dalla filosofia e dalla religione greca. La parola ebraica non ha riferimenti alla parola greca psyché [ψυχή]; essa viene introdotta in Grecia da Platone per dare un senso a quella parte dell'uomo che costituisce “un organo che pensa”. È in questa accezione che la parola "Nefesh" è intesa come anima, quell’anima che si può separare dal corpo e che, se è pura, si unisce all’invisibile e immortale divino.