ATTIVITÀ

Area Dipendenze

Fortemente voluta da Don Lanfranco Lumetti e inaugurata come “Casa della Carità” il 10.02.1978, la Nefesh iniziò fin da subito ad offrire accoglienza abitativa alle persone in stato di emarginazione sociale e portatrici di problematiche individuali a diversi livelli. Tra queste, vi erano anche coloro che avevano incontrato le sostanze (droga e alcool) ed erano rimaste intrappolate nelle dinamiche della dipendenza patologica.

Con l’aumentare negli anni delle richieste di aiuto, Don Lumetti ed i suoi collaboratori si resero conto della necessità di offrire una risposta concreta e ben definita alla problematica delle dipendenze: negli anni 2000, la “Casa della Carità” diventò quindi una Comunità pedagogico-riabilitativa in forza dell’Accreditamento sanitario della Regione Emilia Romagna.

Il 29 luglio la 'Casa della carità' viene trasferita in una nuova struttura in località S.Agata di Rubiera modificando il nome in ‘Comunità Nefesh’.


I progetti

"Comunità Nefesh"

Struttura Socio-Sanitaria pedagogico-riabilitativa per il trattamento delle dipendenze patologiche (in particolare sostanze e alcool).
Attività riabilitative proposte: Colloqui individuali, Gruppi di auto-aiuto condotti da counsellor e operatori, Gruppi DBT (Dialectical Behavior Therapy) condotti da personale formato, Attività Mindfulness (rilassamento e yoga), Gruppi di cammino consapevole, Cineforum e discussione in gruppo, laboratori creativo-espressivi.
Le molteplici figure coinvolte nelle attività riabilitative vanno a formare un ampio ventaglio (completo e multidisciplinare) di competenze e modalità di intervento. Infatti, all’interno dell’Area Dipendenze Patologiche della Nefesh possiamo annoverare le seguenti professionalità: Medico Psichiatra, Psicologo psicoterapeuta, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica (TRP), Psicologo, Educatori professionali, Sociologo, Operatore Socio Sanitario (OSS), Counsellor.


"Appartamenti protetti"

Nefesh offre il servizio di supporto abitativo-educativo collegato all'Equipe della propria Area Dipendenze Patologiche con l’intento di accompagnare le persone nel consolidare le autonomie personali, sociali ed economiche acquisite, anche a seguito di percorsi precedenti a maggiore intensità di cura (Comunità).
A causa dei cambiamenti sociali legati alla crisi economico/finanziaria degli ultimi anni, un numero significativo di persone sta trovando difficoltà nell'inserimento socio-abitativo.
Queste situazioni complesse sono legate perlopiù a problematiche economico/lavorative, pregresse dipendenze, mancanza di una rete famigliare e/o sociale, insufficiente autonomia residuale.
In particolare, il progetto cerca di favorire la logica di un sano protagonismo nella gestione delle proprie problematiche da parte dei diretti interessati perseguendo, attraverso la riattivazione delle loro risorse individuali, obiettivi di pieno recupero/consolidamento della loro dignità personale e del loro ruolo sociale. Gli obiettivi generali nella definizione di questa tipologia di servizio sono:

  • Formulazione di programmi di intervento personalizzati in accordo con i servizi invianti;
  • Gestione degli aspetti tossicomanici;
  • Promozione di risorse ed autonomie residue (competenze sociali, culturali e lavorative);
  • Promozione di processi di socializzazione adeguati;
  • Individuazione, sensibilizzazione ed attivazione delle risorse del territorio favorenti i processi di inclusione sociale;
  • Sostegno al processo di reinserimento socio-occupazionale.

"Gruppi di sostegno per
i famigliari degli ospiti"

Crediamo fondamentale, quando presenti e collaboranti, il coinvolgimento dei famigliari dei nostri ospiti: genitori, compagni, figli e fratelli.

Partendo dal presupposto che ogni individuo non nasce solo e che la storia delle persone è un intreccio di legami, affetti e relazioni, e che ogni percorso in Comunità deve prevedere il ritorno all’esterno; pensiamo che questi gruppi siano utili su più fronti: come sostegno ai famigliari, come “trait d’union” tra la Comunità, gli ospiti e i loro riferimenti esterni. La collaborazione instaurata grazie ai Gruppi settimanali ed i colloqui con gli operatori della Comunità (individualmente e in presenza dell’utente) accresce la compliance durante il percorso comunitario e prepare basi migliori per l’uscita dal percorso.